- Tribunale Ordinario di Cagliari, I Sezione Civile, Ordinanza 11.06.2018 – Dott. Elisa Lombardo
- Nigeria - Biafra - Persecuzione Politica
- Protezione internazionale (status di rifugiato)
- Art. 1 Convenzione di Ginevra: status di rifugiato – elementi identificativi dello status di rifugiato per persecuzioni di carattere politico – Biafra - IPOB
Il Tribunale di Cagliari concede lo status di rifugiato politico ad un cittadino nigeriano proveniente dal Delta State, che compone il Biafra da sempre in lotta per l’indipendenza dal Governo Nigeriano e che la paura di farvi ritorno è strettamente legato a tale annosa lotta ed anche agli ultimi fatti sanguinosi che lo hanno interessato.
Nel caso in esame, il ricorrente ha dichiarato di essere nato e cresciuto a Issele Uku nel Delta State in seno ad una famiglia dalla forte identità biafrana. Suo padre aveva combattuto per l’indipendenza del Biafra nella sanguinosa guerra civile durata dal 1967 fino al 1970. E negli ultimi anni era coordinatore del partito Indigenous People of Biafra (IPOB) nella città di Issele Uku. Il 18.01.2016, in seguito ad una manifestazione di protesta alla quale partecipavano migliaia di persone con le bandiere biafrane incluso il ricorrente e suo padre, tenutasi ad Asaba, la capitale del Delta State, suo padre veniva ucciso e sua madre incarcerata per circa due settimane da parte dell’esercito nigeriano ed il ricorrente si dava alla fuga per evitare di subire la stessa sorte.
Osserva il Giudice che il richiedente <ha manifestato un serio, concreto ed attuale timore di persecuzione personale e diretta nel Paese di origine a causa della propria nazionalità (intesa come appartenenza ad un gruppo caratterizzato da una identità culturale, etnica o linguistica, comuni origini geografiche o politiche o la sua affinità con la popolazione di altro Stato), perpetrata in suo danno dallo stesso Stato. La situazione di instabilità e di insicurezza nel sud est nigeriano legato alla “questione Biafra”; il rinnovato uso della forza da parte del governo nigeriano per smorzare le mire secessioniste di quel determinato territorio attraverso anche e non solo, operazioni militari come Python Dance I e II>.
Rileva, inoltre, che <la questione del Biafra indipendentista rappresenta un nodo cruciale per la Nigeria e fa riferimento al rapporto Amnesty International , intitolato “I proiettili piovevano dappertutto”, il quale riferisce, fornendone le prove, della violazione da parte delle forze di sicurezza nigeriane dei diritti umani, dell’alto numero di esecuzioni extra-giudiziarie, dell’uso della tortura e di altri degradanti in danno dei sostenitori della indipendenza del Biafra>
Ritiene, pertanto il Tribunale che il ricorso debba trovare accoglimento poiché, diversamente da quanto sostenuto dalla Commissione territoriale, ritiene che, sulla base del resoconto reso dal ricorrente in sede amministrativa, così come confermato in maniera circostanziata in udienza, della documentazione dallo stesso prodotta(attestazione appartenenza IPOB) delle risultanze della prova testimoniale e delle notizie raccolte, anche d’ufficio, sussistano i presupposti dell’invocata protezione internazionale nelle forme dello status di rifugiato.